sabato 8 ottobre 2011

www.serviziopubblico.it

Come diceva Horacio Verbitsky - "Giornalismo è diffondere quello che qualcuno non vuole che si sappia, il resto è propaganda".
Questo deve aver pensato Michele Santoro negli ultimi mesi, da quando ha deciso di tenere duro e di non sottostare ai dictat di una televisione pubblica che oramai è completamente controllata dagli uomini del Cavaliere.
Il cavaliere e i suoi tirapiedi prezzolati non gradivano opinioni contrarie al "regime", non gradivano le trasmissioni sulla camorra e le sue infiltrazioni nella politica, sul business della spazzatura, sulle frodi del Premier e sulle sue bugie e a forza di divieti e paletti sono riusciti a farlo andare via dalla RAI.
Ma Santoro non è tipo da arrendersi, lo avevamo già capito quando aveva presentato in streaming RAI PER UNA NOTTE, e allora eccolo che torna dal 3 Novembre  con una trasmissione multipiattaforma "Comizi d'amore".
Dove siamo andati a finire se un giornalista per fare il suo lavoro e per avere la libertà di parola sancita dalla Costituzione deve addirittura chiedere un aiuto ai suoi ascoltatori, un'offerta per poter rendere pubblico un servizio che pubblico dovrebbe essere.
E dall'altra parte Vespa, Ferrara, Belpietro, Sallusti, (Fede non lo nomino perchè oramai non è più un giornalista) non sanno più come fare a "parare il culo" al Cavaliere che con le sue continue sparate da ossessionato sessuale sta cominciando a farsi terra bruciata intorno.
Auguri Michele buon lavoro !

Nessun commento:

Posta un commento